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Roberto Rossellini, fra il 1943 e il '44, si rifugia sulle montagne d'Abruzzo, nella Marsica. Sin dall'estate del 1943, dopo il bombardamento di San Lorenzo, si reca a Tagliacozzo, e qui inizia le riprese di un film passionale, ma non privo di metafore politiche, sulla scia di Ossessione di Visconti, e con un titolo altrettanto drammatico: Rinuncia, poi ribattezzato Desiderio. Resta in Abruzzo anche dopo l'armistizio. In questi tempi difficili matura una nuova visione politica. Entra in contatto con una rete di partigiani che soccorre e nasconde una moltitudine di soldati alleati fuggiti dai campi di prigionia nei pressi di Sulmona, subito dopo l'8 settembre. E di costoro si ricorderà quando comincerà la lavorazione di Roma città aperta, tanto che nel film, li citerà come "i 500 bravi ragazzi sulle montagne di Tagliacozzo".